Classifica sull’Ecosistema Urbano: Massa 91° su 106 capoluoghi di Provincia (Fonte: Il Sole 24ore)
Il nostro capoluogo di Provincia è negli inferi della classifica per la sostenibilità dell’ecosistema urbano. Premettiamo che la classifica è pubblicata dal giornale di Confindustria, “Il Sole 24ore”, e non da una qualsiasi stampa eco-rivoluzionaria.
I numeri che escono da questa indagine sono trancianti per le politiche intraprese nel nostro territorio in campo ecologico. Le impressioni dei cittadini e delle cittadine
, che in questi anni hanno visto aumentare il consumo di suolo, hanno visto sparire intere pinete, hanno assistito ad ulteriore cementificazione, oggi trovano in questi numeri la certificazione delle loro preoccupazioni.
Se anche questo quadro rappresenta una cornice del passato, 2022, la nostra preoccupazione deve andare al domani.
In una situazione climatica devastante in cui gli eventi meteorologici assumono dimensioni inusuali a seguito dei cambiamenti che stanno interessando l’intero pianeta, avere città non pronte ad affrontarli significa amplificare il rischio che, purtroppo, potrebbe riguardare non solo i beni, ma anche vite.
Essere tra le peggiori città capoluogo di provincia in termini di consumo di suolo significa avere compromesso la capacità del nostro territorio di essere resiliente, di avere gli “anticorpi” per difendersi dagli eventi futuri che, come la realtà ci dimostra quotidianamente, saranno sempre più impattanti.
Eppure non è che ci voglia molto a capire che tutti i territori non solo non dovrebbero subire ulteriore cementificazione e consumo, ma dovrebbero esser liberati da tutti quegli errori del passato che oggi condannano spesso le città ad allagamenti e dissesti geologici. Le immagini delle case allagate e delle frane su distruggono case e strade sono sotto gli occhi di tutte e tutti.
Ci troviamo però, ancora oggi, a contestare progetti futuri di cementificazione del verde pubblico in piena città, a contestare l’abbattimento di boschi urbani per fare posto a nuove costruzioni, a contestare operazioni di “greenwashing” che in realtà contribuiscono a peggiorare le condizioni dell’ecosistema urbano.
Se dicessimo che solo a Massa si vive questa realtà saremmo disonesti, purtroppo la mania del cemento attraversa luoghi di ogni latitudine e amministratori delle più svariate posizioni partitiche: tutti questi però sono e saranno responsabili di quello che accadrà nella nostra città e in tutti quei territori in cui si vorrebbe piegare la natura alle regole auree del mercato e dell’avidità.
Non c’è molto tempo, non c’è più tempo per rimandare, il punto di non ritorno si sta avvicinando e servono azioni ora e subito. Il futuro nostro deve avere il sopravvento sulla ricerca miope del consenso elettorale.