Siamo partiti da una grande area verde, da una zona che l’amministrazione ha deciso di distruggere per costruire edifici, campi sportivi e parcheggi.
Un progetto inutile per le reali necessità della città, che costerà oltre 18 milioni di euro.
Un progetto per arricchire i padroni del cemento.
Un progetto che si dichiara di “riqualificazione ambientale” ma che prevede demolizioni di edifici storici e abbattimenti di alberi.
Un progetto finanziato con i fondi del PNRR, per la Ripresa e Resilienza ma che va dalla parte opposta rispetto all’adattamento climatico.
La crisi climatica è evidente ed è sotto i nostri occhi sul nostro territorio: anche oggi assistiamo a frane, allagamenti, alberi caduti, tutto a causa di una cattiva gestione e di una mancata prevenzione che permetta di evitare che certi fenomeni pericolosi possano proprio avvenire.
Manca la condivisione e il coinvolgimento della cittadinanza nelle scelte che riguardano il nostro territorio.
In una regione che non riesce a tutelare le proprie montagne e che cede al falso ricatto economico e avvantaggia i profitti delle società estrattive a discapito dell’ambiente e della cittadinanza tutta.
In una regione che è stata colpita da poco da una alluvione e che ancora progetta cementificazione di territorio mettendo a rischio cose e persone.
In un paese che continua a far finta che la crisi climatica non esista e che i problemi degli italiani siano altri mentre non si accorge, o non vuole accorgersi, del meteorite che ci sta venendo addosso (cit. Don’t Look Up)
Siamo arrabbiati per tali irresponsabilità ma siamo motivati a far sentire la nostra voce, finché ce ne sarà